Il dinamismo teologico dell'agire umano nel rinnovamento della Teologia Morale

Autori

  • José Noriega

Abstract

Sommario : I. Le ragioni di un fallimento. II. Nuove strade a partire dalla Veritatis splendor. III. Dio come fine dell’agire. IV. La mediazione dei beni morali. V. Prudenza e dono della sapienza. VI. Conclusione.

La ripresa della prospettiva teologica dell’agire deve sorpassare l’ambiguità nella quale numerose proposte sono incorse, in quanto mancava una considerazione adeguata del dinamismo dell’agire ed, in special modo, dell’unità intenzionale che comporta. In questo senso, la considerazione sul ruolo svolto dall’amore nell’origine della ragione pratica, permette di capire l’originalità della luce che la carità offre alla ragione nell’ordinare la condotta umana. Il fine che guida tutta la condotta non è allora un fine estrinsecamente imposto, ma un fine che si da all’inizio dell’agire perchè viene ricevuto nell’esperienza dell’amore e dall’interno attira a se. Prudenza e carità, allora, sono chiamate ad un’armonia nel rendere possibile il movimento della creatura razionale in Dio.

The recovery of the theological perspective of human acting must overcome a certain ambiguity, in which numerous proposals have converged, to the degree that these have lacked an adequate consideration of the dynamism of acting and particularly of the intentional unity that it entails. In this sense, the consideration of the role carried out by love at the origin of practical reason allows us to grasp the originality of the light that charity offers to reason in ordering human conduct. The end that guides behaviour then is not imposed extrinsically ; rather it is given at the beginning of action, since it is received and drawn from within the experience of love. So prudence and charity are called to enable harmoniously the movement of the rational creature toward God.

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Pubblicato

2010-11-30

Fascicolo

Sezione

Note