Misericordia e famiglia oggi

Autori

  • Giulio Maspero

Abstract

Al n. 311 della Amoris laetitia, Papa Francesco ha scritto : « A volte ci costa molto dare spazio nella pastorale all’amore incondizionato di Dio. Poniamo tante condizioni alla misericordia che la svuotiamo di senso concreto e di significato reale, e questo è il modo peggiore di annacquare il Vangelo. È vero, per esempio, che la misericordia non esclude la giustizia e la verità, ma anzitutto dobbiamo dire che la misericordia è la pienezza della giustizia e la manifestazione più luminosa della verità di Dio ».
Tali affermazioni esprimono il nucleo più profondo del Suo Magistero, tutto teso a rendere sempre più visibile il vero Volto di Dio nella pastorale e nella vita della Chiesa. Questa connessione provoca con forza il lavoro teologico, stimolato sempre più a lasciarsi ispirare dalle sfide reali che l’uomo contemporaneo deve affrontare e a verificare i propri risultati sulla concreta vita ecclesiale.
Tale prospettiva spiega la scelta di « Annales theologici » di ospitare due relazioni di taglio più pratico che, pur non rientrando nel genere dell’articolo teologico tipico della rivista, possono però risultare preziosi sia per chi si dedica all’ambito propriamente scientifico, sia per chi cerca nella rivista stimoli e orientamenti a livello culturale.
Le due conferenze qui riportate sono state pronunciate l’11 marzo del 2016, in un pomeriggio di studio organizzato presso la Pontificia Università della Santa Croce nell’ambito delle attività promosse dal ROR (Ricerche di Ontologia Relazionale) e intitolato “Misericordia e famiglia”.
Il primo intervento è stato quello di P. Amedeo Cencini, religioso canossiano e psicoterapeuta, con una grande esperienza anche di insegnamento presso la Università Pontificia Salesiana e il Claretianum. Il tema da lui trattato è stato quello del rapporto tra misericordia e perdono, in particolare nella prospettiva dei confessori. P. Cencini, infatti, ha recentemente pubblicato un pregevole volume dedicato a questo tema, dal titolo Il ladrone graziato. Dal prete penitente al prete confessore (EDB, Bologna 2016).
Il secondo intervento è stato dedicato alla misericordia in famiglia, ed è stato proposto dalla dott.ssa Mariolina Ceriotti Migliarese, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta per adulti. In questo ambito, la sua esperienza con coppie e le loro difficoltà è particolarmente preziosa, come testimoniano anche alcune delle sue pubblicazioni, tra le quali si possono ricordare La famiglia imperfetta. Come trasformare ansie e problemi in sfide appassionanti (Ares, Milano 2011) e La coppia imperfetta. E se anche i difetti fossero ingredienti dell’amore? (Ares, Milano 2012), nonché il più recente Erotica e materna. Viaggio nell’universo femminile (Ares, Milano 2015).
Il contesto della giornata di studio è stato eminentemente interdisciplinare, come dimostra anche la tavola rotonda dedicata al tema “Perdono in famiglia” che l’ha conclusa. Questo ha visto protagonisti la prof.ssa Susanna Pallini, psicologa e docente presso l’Università RomaTre, il prof. Antonio Malo, che si occupa di antropologia filosofica presso la Pontificia Università della Santa Croce, e il
prof. Giulio Maspero, teologo presso la stessa università. La tavola rotonda è stata presieduta dalla prof. Federica Bergamino, della Facoltà di Comunicazione sempre della Pontificia Università della Santa Croce e curatrice del volume Liberare la storia. Prospettive interdisciplinari sul perdono (Franco Angeli, Milano 2015). Il volume raccoglie il lavoro pluriennale di un gruppo di ricerca costituito
presso la università stessa, cui hanno preso parte gli stessi protagonisti della tavola rotonda insieme ad altri colleghi di diverse università romane.
Si spera che la pubblicazione dei due contributi proposti possa contribuire alla riflessione sulla misericordia in questo anno giubilare che Papa Francesco ha regalato alla Chiesa, in particolare per quanto riguarda l’ambito che dovrebbe costituirne la scuola, cioè la famiglia.

Pubblicato

2016-11-30

Fascicolo

Sezione

Quaderno