L’universalità dell'annuncio di Cristo salvatore: l'interrogativo riguardo agli ebrei. Una riflessione nell’anno paolino

Autori

  • Antonio Miralles

Abstract

Sommario : I. Introduzione. II. L’interrogativo riguardo agli ebrei. III. La risposta di san Paolo. IV. L’attualità della risposta di san Paolo alla luce del Vaticano II.

L’articolo intende trovare in san Paolo la risposta a questo interrogativo: si può fare a meno di annunciare il Vangelo agli ebrei, tenuto conto che, sebbene adesso non riconoscano Gesù come il Figlio di Dio, il Messia, nondimeno saranno salvati? Dalla sua condotta si evince che Paolo riteneva doveroso annunciare il Vangelo agli ebrei. Tutto Israele sarà salvato, ma la realizzazione di questo disegno di salvezza è un mistero: si tratta di avvenimenti ultimi che seguono l’ingresso della pienezza delle genti. La salvezza finale d’Israele passa per la fede in Cristo; perciò Paolo intende suscitare la gelosia degli ebrei, nel senso positivo di emulazione. La fede richiede l’ascolto dell’annuncio di Cristo, proclamato da un annunciatore umano. L’astenersi dall’annunciare Cristo è una prospettiva che Paolo esclude.

The article intends to find in St. Paul the answer to the question : can we forgo announcing the Gospel to the Jews since, though they do not recognize Jesus as the Son of God, the Messiah, they will nonetheless be saved ? St. Paul’s conduct reveals that he dutifully maintained to announce the Gospel to the Jews. All of Israel will be saved, but the fulfillment of this plan of salvation is a mystery. The final salvation of Israel is caused by the faith in Christ ; hence Paul intends to arouse the jealousy of the Jews, in the positive sense of emulation. Faith requires hearing the announcement of Christ, proclaimed by a human announcer. To avoid announcing Christ is a perspective that Paul does not endorse.

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Pubblicato

2009-05-30

Fascicolo

Sezione

Note