Il bene comune intrinseco. Quale partecipazione alla vita pubblica e quale responsabilità verso di essa sono richieste ai fedeli della Chiesa?

Autori

DOI:

https://doi.org/10.17421/ATH392202501

Parole chiave:

Bene comune, Bene comune intrinseco, Bene comune estrinseco, Dottrina sociale della Chiesa

Abstract

Questo articolo esplora l’evoluzione del concetto di bene comune, mettendolo in rapporto con la partecipazione alla vita pubblica che è indicato come un bene morale per i fedeli della Chiesa. Seguendo l’insegnamento sociale cattolico, appare chiaro che il bene personale è il fondamento del bene comune e che quest’ultimo non può esistere senza la responsabilità per raggiungere il proprio bene. Tommaso d’Aquino recupera il pensiero aristotelico sul bene comune, con la differenza che l’accento non è posto sul bene della polis, ma sul bene della persona. Il magistero della Chiesa inizia la sua riflessione sull’importanza del bene comune come compito di coloro che ricoprono posizioni rilevanti nella società, per poi indicare più tardi, ormai nella seconda metà del s. XX, che il bene comune è responsabilità delle azioni quotidiane di tutti i fedeli. La nostra tesi è che la definizione di bene comune abbia acquisito negli ultimi anni un aspetto un po’ estrinseco, segnato dal ruolo della legislazione e dell’autorità, mentre sarebbe necessario sottolineare, come faceva san Tommaso, la dimensione intrinseca del bene comune, che ha il suo punto di partenza nel bene personale orientato al servizio di tutti nella comunità.

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Pubblicato

2025-12-18

Fascicolo

Sezione

Studi